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La Fondazione
Consiglio di Fondazione
Signora Ursula Oppenheimer-Isler, Presidente:
professione: Violinista e docente di Violino. Ha studiato al conservatorio di Zurigo. Perfezionamento a Salisburgo, Gstaad e Londra. Vive dal 1971 ad Ascona. Ha svolto attività concertistica (musica da camera) e pedagogica insegnando al Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano. Membro del comitato centrale SSPM (1993-1999).
Arch. Paolo Kaehr, Vice presidente:
Paolo Kaehr è nato nel 1952 a Locarno. Si laurea in architettura alla Scuola Politecnica Federale di Zurigo (ETHZ) nel 1978. Dal 1980 é titolare di uno studio di architettura a Minusio. Dal 1993 al 2017 insegna architettura e tecnica della costruzione alla SUPSI di Lugano dove é stato attivo come ricercatore presso l’istituto di Sostenibilità Ambientale dell’Ambiente Costruito del DACD (SUPSI). In questo ambito ha curato nel 1998 la prima ricerca sistematica sulle 9 case ad Ascona di Carl Weidemeyer (Progetto Weidemeyer) promuovendone il rilievo architettonico del loro stato originale e la ricerca legata alle vicissitudini della loro costruzione. Questa ricerca è servita come base per la grande mostra sulla vita e l’opera di Carl Weidemeyer organizzata nel 2001 dall’Archivio del Moderno. Nel 2005 ha organizzato una serie di 4 conferenze sull’opera di Carl Weidemeyer e sull’architettura ticinese negli anni ’20 del secolo scorso, che si sono tenute nella Sala Balint dell’ Albergo Verità di Ascona.

Dal 2012 al 2021 è stato membro del Municipio di Minusio dove ha diretto il dicastero edilizia privata con delega a temi specifici di pianificazione. In questo ambito ha promosso l’istituzione della commissione nucleo, ha lavorato per la approvazione definitiva del piano regolatore, e partecipato alla preparazione della pianificazione del quartiere “Remorino”, della realizzazione della fermata FFS di Rivapiana, e del completamento della rete di sentieri del comune.
Arch. Paolo Galliciotti:
Nato nel 1968 a Locarno. Laureato in architettura presso il Politecnico Federale di Zurigo nel 1993. Apre il proprio studio di architettura nel 1994 e, nel 2008, fonda la 3G architetti SA di Tenero con gli architetti Fabio Galliciotti e Stefano Ghezzi. È assistente alla Facoltà di architettura del Politecnico Federale di Zurigo dal 1993 al 1998 e all’Accademia di architettura di Mendrisio dal 2000 al 2008. È municipale di Tenero-Contra dal 2001 e sindaco dal 2005 al 2017. Nel 1995 progetta il restauro di casa Tutsch, costruita da Carl Weidemeyer a Porto Ronco tra il 1928 e il 1932. In collaborazione con Karl-Robert Schütze, cura il catalogo dell’opera architettonica della monografia Carl Weidemeyer 1882-1976 – Artista e architetto tra Worpswede e Ascona, pubblicata dall’Accademia di architettura di Mendrisio nel 2001. Dal 2018 è membro della Commissione cantonale dei beni culturali.
Veronica Provenzale:
Veronica Provenzale è storica dell’arte e archeologa. Laureata ès Lettres presso l’Università di Lausanne, ha poi portato a buon fine un dottorato presso la stessa Università congiuntamente all’Università degli Studi di Padova, con uno studio che le è valso il premio della Facoltà di Lettere nel 2008. Attualmente è presidente dell’Antenna ticinese dei Verbanisti e membro della Commissione culturale del Centro culturale e Museo Elisarion di Minusio, per il quale cura regolarmente mostre di arte moderna e contemporanea. In quanto ricercatrice, ha al suo attivo numerosi articoli e pubblicazioni, tra queste ultime uno studio che ripercorre il percorso artistico e umano di Carl Weidemeyer (2019).
Paola Cerutti:
Paola Cerutti è nata ad Ascona. Si laurea in architettura al Politecnico federale di Losanna nel 1987. Titolare di uno studio di architettura ad Ascona. Dal 1996 al 2008 è stata municipale ad Ascona a capo del dicastero cultura, legati e Fondazioni. In questo ambito si fa promotrice di sinergie con altri enti museali internazionali europei, con l’USI, l’Archivio del Moderno dell’Accademia di Architettura di Mendrisio ed il GTA di Zurigo, siglando accordi di collaborazione che sfociano in mostre e pubblicazioni di prestigio e fra queste la monografia dedicata a Carl Weidemeyer. Promuove ed organizza convegni, ricerche e mostre in particolare per la valorizzazione dell’opera della pittrice russa Marianne Werefkin, oltre che progetti per il recupero del patrimonio storico del ‘900 quali il teatro San Materno di Ascona.
Statuto della Fondazione Carl Weidemeyer
Art. 1: Denominazione e sede
Sotto la denominazione "Fondazione Carl Weidemeyer" è costituita una fondazione secondo gli art. 80 ss CCS. La fondazione ha sede a Minusio.
Art. 2: Scopo della fondazione
La fondazione ha per scopo quello di contribuire, sulle orme e nello spirito di Carl Weidemeyer, allo sviluppo e alla diffusione della cultura architettonica e artistica moderna, attraverso conferenze, dibattiti, pubblicazioni, esposizioni, visite guidate a monumenti, mostre, ecc., rispettivamente attraverso concorsi d’idee, borse o premi a giovani architetti ed artisti, o altri analoghi incentivi alla creatività. Può pure rientrare nello scopo l’adozione o il sostegno di iniziative vertenti su temi legati specificatamente all’opera di Carl Weidemeyer, come il restauro e la nuova destinazione del Teatro San Materno o propri a definire il suo ruolo nel quadro della vita culturale asconese, in particolare la sua relazione coi movimenti del Monte Verità.
La fondazione è di pubblica utilità e non persegue scopi di lucro o commerciali.
Art. 3: Patrimonio della fondazione e finanziamento
Il patrimonio della fondazione consiste
a) nella collezione delle opere del fondatore Carl Weidemeyer
b) negli averi sui conti, depositi titoli e, in genere, nei suoi averi presso gli istituti bancari, in qualsiasi forma essi siano, e
c) in eventuali donazioni di terzi nonché nei proventi derivanti dal patrimonio apportato.
La gestione del patrimonio della Fondazione deve avvenire secondo i principi generalmente riconosciuti.
Art. 4: Organizzazione
Organi della fondazione sono:
a) Il Consiglio di fondazione
b) L’Ufficio di revisione, salvo la possibilità per la fondazione di essere liberata dall’obbligo di designarne uno.
Art. 5: Il Consiglio di fondazione: composizione e costituzione
Il Consiglio di fondazione
1) si compone di un minimo di tre a un massimo di sette persone, che stanno in carica 3 anni e che sono sempre rieleggibili.
2) elegge il/la presidente in seno al Consiglio stesso. Ha pure la facoltà di nominare un/a vice-presidente e un/a segretario/a.
3) sostituisce i membri dimissionari, non rieletti o deceduti, per cooptazione.
4) rappresenta la fondazione di fronte a terzi. Ai singoli membri del Consiglio di fondazione è conferito diritto di firma collettiva a due, con il/la presidente o con il/la vicepresidente;
I membri del Consiglio di fondazione hanno diritto esclusivamente al risarcimento delle spese da essi sopportate, escluso ogni onorario.
Art. 6: Il Consiglio di fondazione: competenze
Il Consiglio di fondazione:
1) amministra il patrimonio della fondazione
2) stipula e conclude contratti in genere e impegna la fondazione verso terzi
3) decide sui finanziamenti, allestisce bandi di concorso e/o attribuisce premi “Carl Weidemeyer” 4) nomina l'Ufficio di revisione
5) presenta il rapporto di attività annuale e i conti consuntivi all'autorità di vigilanza
6) fa eventualmente capo a terze persone per il conseguimento dello scopo
7) emana, se lo ritiene opportuno, regolamenti aventi per oggetto questioni di dettaglio dell’organizzazione e della gestione della fondazione. Il testo dei regolamenti e delle loro modifiche dovrà essere comunicato all’autorità di vigilanza, per approvazione.
Art. 7: Il Consiglio di fondazione: convocazione, quorum di presenza, delibere, rappresentanza e verbali
Il Consiglio di fondazione
1) si riunisce almeno due volte all'anno o quando il/la presidente o un membro del Consiglio di fondazione ne fa richiesta. Il Consiglio di fondazione viene convocato mediante lettera all’occorrenza raccomandata. La convocazione deve menzionare il luogo, la data e l’ordine del giorno e deve essere intimata almeno 10 giorni prima della seduta a partire dal giorno di spedizione. In casi urgenti è possibile convocare la riunione del Consiglio di fondazione entro una scadenza più breve.
2) delibera anche senza rispettare le formalità summenzionate, purché siano presenti tutti i membri del Consiglio di fondazione. Negli altri casi, il Consiglio di fondazione può deliberare quando è presente la maggioranza dei suoi membri;
3) decide a maggioranza dei suoi membri; in caso di parità di voti decide il/la presidente. Le delibere del Consiglio di fondazione possono anche essere prese sotto forma dell’assenso scritto ad una proposta. Queste delibere circolari richiedono l’unanimità dei membri del Consiglio di fondazione;
4) stende un verbale di tutte le delibere adottate. Il verbale deve essere sottoscritto dal suo estensore e dal/la presidente. L’estensore del verbale non deve necessariamente essere membro del Consiglio di fondazione.
Art. 8: Contabilità
L’esercizio contabile va dal 1. gennaio al 31 dicembre. Il Consiglio di fondazione allestisce il rendiconto annuo (bilancio, conto economico e allegato) e la relazione di gestione. Entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, la Fondazione inoltra all’autorità di vigilanza il rendiconto annuo, la relazione di gestione, la relazione dell’Organo di revisione, il protocollo di approvazione del Consiglio stesso nonché l’eventuale elenco dei titoli.
Art. 9: Ufficio di revisione
L'Ufficio di revisione è nominato dal Consiglio di fondazione.
La funzione di revisore è incompatibile con quella di membro del Consiglio di fondazione. L'Ufficio di revisione verifica annualmente la gestione, i conti e i bilanci della fondazione, redigendo un rapporto destinato al Consiglio di fondazione e all'Autorità di vigilanza. Alle condizioni previste dalla legge, l’Autorità di vigilanza può liberare la fondazione dall’obbligo di designare un ufficio di revisione (art. 83b cpv. 2 CC; Ordinanza federale concernente l’ufficio di revisione delle fondazioni).
Art. 10: Modifica dello statuto
Il consiglio di fondazione è autorizzato, previa decisione assunta con una maggioranza di due terzi di tutti i membri del Consiglio di fondazione, ad inoltrare all’autorità di vigilanza competente, la richiesta di modifica dello statuto della fondazione, ai sensi degli artt. 85 e 86 del Codice civile.
Art. 11: Scioglimento della Fondazione
La durata della Fondazione è illimitata.
Lo scioglimento della fondazione può avvenire soltanto per i motivi previsti dalla legge (art.88 CC) e con il consenso dell’autorità di vigilanza.
Se la Fondazione dovesse cessare di esistere, il patrimonio rimanente sarà devoluto a una fondazione che ha sede in Ticino, che è esonerata dal pagamento di imposte in virtù del suo carattere di pubblica utilità e che persegue uno scopo analogo, nello spirito culturale che la Fondazione si è prefissa.
Art. 12: Disposizioni finali
Per tutto quanto non previsto nel presente statuto valgono le disposizioni di legge vigenti in materia.
Il Consiglio di fondazione conserva le sue funzioni fino al momento in cui la fondazione, dopo lo scioglimento, è liquidata.
L’approvazione dell’Autorità di vigilanza è riservata sia per il trasferimento del patrimonio, sia per la liquidazione della fondazione.

Locarno, febbraio 2022